Taylor ha confessato l’omicidio della madre Regina McIntyre con un machete. Dopo il crimine, si è presentato in un Wendy’s coperto di sangue.
Texas City, ottobre 2024. In un tranquillo quartiere residenziale, una giornata apparentemente normale si è trasformata in una scena di orrore per una madre. I residenti erano ignari che, dietro le porte chiuse di una casa sulla Tarpey Avenue, si stava consumando una tragedia familiare che avrebbe presto attirato l’attenzione della stampa nazionale.
La situazione è diventata ancora più surreale quando un uomo si è presentato in un ristorante Wendy’s, poco lontano dal centro, visibilmente coperto di sangue, chiedendo l’aiuto del personale per contattare la polizia. All’inizio ha parlato di una rapina, ma la verità si è rivelata ben più scioccante.

Una confessione agghiacciante e una scena del crimine terribile
L’uomo era Jonathan Taylor, 30 anni. Dopo poche ore, ha confessato agli agenti di essere l’autore dell’omicidio della madre, Regina McIntyre, 68 anni. Le autorità si sono immediatamente recate alla sua abitazione, dove hanno scoperto una scena caotica e insanguinata. Regina era a terra con gravi ferite, accanto a un machete, l’arma del delitto.
Trasportata in ospedale in condizioni critiche, la donna è deceduta poco dopo. L’autopsia ha rivelato almeno 25 colpi inferti con il machete. Il sangue presente sui vestiti e sul corpo di Taylor corrispondeva al DNA della vittima. In seguito, l’uomo ha ammesso di aver compiuto il gesto, anche se non ha fornito spiegazioni chiare sulle motivazioni.
La condanna
Il 14 maggio 2025, davanti alla corte della contea di Galveston, Jonathan Taylor ha dichiarato la sua colpevolezza. Il giudice ha emesso una condanna a 50 anni di reclusione. Nessun processo pubblico: la sentenza è frutto di un accordo con l’accusa, approvato anche dai familiari della vittima, desiderosi di evitare un ulteriore trauma.
Una vicenda che ha scioccato l’intera comunità e che resterà impressa come uno dei crimini più efferati accaduti recentemente in Texas.